Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
Infine l'insieme delle specie create può essere rappresentato da un albero: i rami verdi dell'annata sono le specie attuali, i bottoni sono le
Pagina 10
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
Le tre scimie antropoidi sono proprie, come vedemmo, dell'emisfero orientale, di quell'emisfero nel quale è pur da rintracciarsi la culla del genere
Pagina 10
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
Nella grande famiglia delle scimie tre si distinguono per la loro rassomiglianza all'uomo: le così dette scimie antropoidi; e sono l'orang-outang di
Pagina 10
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
Ora abbiamo preparato il campo ad altro ben più grave problema. Qual'è il posto dell'uomo nell'impero della natura? Quali sono e di qual grado le sue
Pagina 11
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
Le scimie colle quali dobbiamo sopportar il confronto sono queste tre che conoscete, l'orang-outang, il chimpansé, il gorilla, e delle quali vi
Pagina 12
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
Infine i precisi confini fra l'uomo e la scimia sono ancora oggi la tortura degli anatomici; e sempre le differenze che si presentano da prima nette
Pagina 12
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
Ed il momento venne pochi anni sono, quando un viaggiatore americano, il sig. Du Chaillou, reduce dell'occidente dell'Africa equatoriale, portò a
Pagina 12
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
specie umana. Sono due caratteri combinati di degradazione, che si pronunciano però sempre più evidenti, e con grande costanza, scendendo nella serie
Pagina 13
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
estremi che sono 85° e 64°; ma nelle scimie troviamo un massimo poco discosto dal minimo umano; nel giovane orang-outang, in cui la prima dentizione
Pagina 13
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
Or si presenta la differenza la più importante, quella che si esprime col dire che l'uomo è bimano e le scimie sono quadrumani. Ma qui bisogna
Pagina 14
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
Dapprima bisogna riconoscere che la mano ed il piede sono parti fra di loro perfettamente omologhe, come lo sono tutte le singole parti delle
Pagina 14
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
detta mano posteriore de' quadrumani è un vero piede, al quale si attacca un muscolo lungo peroneo, le cui dita sono munite di un muscolo flessore breve
Pagina 15
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
Le differenze leggere ed incostanti che nell'uomo e nelle scimie presentano i muscoli delle varie parti del corpo non sono pel nostro soggetto gran
Pagina 16
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
sono piantati in due ossicini particolari, combacianti fra loro lungo la linea mediana della faccia, e lateralmente colle attigue ossa mascellari. Quegli
Pagina 17
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
Il cervelletto è l'organo regolatore de' movimenti. Gli emisferi sono lo strumento materiale per l'esercizio di quelle facoltà che si comprendono
Pagina 19
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
I due emisferi cerebrali sono, alla loro estremità anteriore o frontale, che s'avanza sui lobi olfattori, larghi ed arrotondati nell'uomo e nelle
Pagina 20
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
Queste circonvoluzioni sono di una grande importanza, ed in generale possiamo dire che la loro complicatezza è un indizio di superiorità nella scala
Pagina 20
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
Di pari passo con questi caratteri di superiorità cammina lo sviluppo delle circonvoluzioni cerebrali, le quali sono al massimo grado di
Pagina 21
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
interno un piccolo lobo, la così detta isola(lobo centrale di Gratiolet), attorno al quale lobo sono distribuite le circonvoluzioni o pieghe
Pagina 21
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
una rauca asprezza tutta particolare. Nel chimpansé sono piccole, grandi invece nell'orang-outang, maggiori ancora nel gorilla, nel quale comunicano
Pagina 22
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
serie de' secoli che non si credesse dapprima. Certamente l'uomo ha vissuto in Europa in compagnia di varie specie di mammali che sono da lungo tempo
Pagina 23
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
razza sia apparsa in Europa sola oppure insieme ad altre razze differenti. Sono pochi anni soltanto che tali studi, per loro stessi cotanto astrusi e
Pagina 24
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
fisiologica; e finché non si prova che uno de' due elementi od entrambi sono falsi, la loro connessione deve essere accettata.
Pagina 25
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
si mascherano troppo soventi sotto la speciosa parola di eclettismo. L'uomo è una derivazione delle scimie, e queste sono una figliazione del ramo de
Pagina 25
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
fra i mammali terrestri quelli che si trovano diffusi per maggior estensione sulla superficie del globo, sono stati appunto i marsupiali.
Pagina 26
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
antropoidi il nostro stipite primitivo, bensì in una forma perduta nelle epoche preumane; in altre parole, che le scimie attuali sono il ramo cadetto e noi
Pagina 27
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
incomincia invece una divergenza che tutti i naturalisti riconoscono; disputano sul grado, ma la riconoscono. Sono certo di avervi tutti consenzienti, o
Pagina 29
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
Più che le pregiudicate dichiarazioni del naturalista, io amo qui raccogliere le sue tacite confessioni: sono molto eloquenti. Egli vede in un
Pagina 30
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
assoluti distintivi morali dell'uomo, di tanti suoi attributi esclusivi, due sono certissimi: quello di mettere se stesso in quistione, e l'altro di porsi
Pagina 31
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
di lignite e di carbon fossile sono un ingente capitale affatto perduto per la vegetazione, tagliato fuori intieramente dal circolo della vita
Pagina 32
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
, come il gesso e la spugna sulla tavola nera d'un maestro di scuola. Secondo questa teoria i tipi specifici sono inalterabili, fissi, ed al posto di
Pagina 5
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
Questi sono risultati puri e semplici dell'osservazione. Quale uso ne faremo noi? Quale sarà il senso di queste pagine del gran libro della creazione
Pagina 5
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
Le difficoltà della sua applicazione a casi concreti sono ancora assai gravi, ma in massima parte dipendenti dalla grande penuria di materiali
Pagina 6
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
al doppio principio filosofico dell'azione costante e del minimo d'azione e le sue premesse fondamentali sono discutibili coll'appoggio di fatti che
Pagina 6
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
loro per caratteri di importanza almeno uguale, soventi maggiore, di quelli sui quali sono fondate le distinzioni delle specie. Noi vediamo coi nostri
Pagina 7
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
sono di maggior valore come distintivi delle specie ornitologiche.
Pagina 8
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
naturale, ossia alla legge di conservazione di quelle fortuite variazioni dal tipo, che pongono gli individui in cui si sono manifestate in grado di riuscire
Pagina 8
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
tetraone comune color della torba, bisogna riconoscere che queste particolari tinte sono utili a queste specie che esse proteggono contro certi
Pagina 8
Il Politecnico, Memorie, vol XXI, fascicolo II
Quegli assembramenti sistematici sempre più complessi che i naturalisti chiamano varietà, specie, generi, famiglie, ordini, classi, sono creazioni
Pagina 9